Dott. Ciro D'Arpa
Memorie molecolari
Una delle principali critiche della scienza medica ufficiale contro l'Omeopatia, è il fatto che i medicinali omeopatici funzionino senza molecole tossiche.
Quella che segue è la risposta di Josephson, Nobel per la Fisica, ad un'importante rivista medica che aveva recentemente riproposto questo genere di critiche.

Molecule memories
Regarding your comments on claims made for homeopathy (Editorial, 27 September, p 3 and Letters, 18 October, p 58): criticisms centred around the vanishingly small number of solute molecules present in a solution after it has been repeatedly diluted are beside the point, since advocates of homeopathic remedies attribute their effects not to molecules present in the water, but to modifications of the water's structure.

Simple-minded analysis may suggest that water, being a fluid, cannot have a structure of the kind that such a picture would demand. But cases such as that of liquid crystals, which while flowing like an ordinary fluid can maintain an ordered structure over macroscopic distances, show the limitations of such ways of thinking. There have not, to the best of my knowledge, been any refutations of homeopathy that remain valid after this particular point is taken into account.

A related topic is the phenomenon, claimed by Jacques Benveniste's colleague Yolène Thomas and by others to be well established experimentally, known as "memory of water". If valid, this would be of greater significance than homeopathy itself, and it attests to the limited vision of the modern scientific community that, far from hastening to test such claims, the only response has been to dismiss them out of hand.

BRIAN D. JOSEPHSON
University of Cambridge



Memorie delle molecole
A proposito del vostro commento sulle posizioni a favore dell'Omeopatia (Editoriale, 27 settembre , pag. 3 e lettere, 18 ottobre, pag. 58): la critica incentrata sul numero così piccolo, tale da approssimarsi allo zero , di molecole di soluto presenti in una soluzione dopo che è stata ripetutamente diluita è fuori luogo (la suddetta critica, ndt), in quanto i difensori dell'Omeopatia attribuiscono gli effetti dell'Omeopatia non alle molecole presenti nell'acqua, bensì a modificazioni nella struttura dell'acqua stessa.

Un'analisi semplicistica potrebbe suggerire che l'acqua, essendo un fluido, non può avere una struttura compatibile con questa visione del problema. Tuttavia, il caso dei cristalli liquidi, i quali mentre si comportano come un qualsiasi fluido possono mantenere una struttura ordinata anche a distanze macroscopiche, dimostra le limitazioni di questo modo di pensare. Tenendo conto delle mie conoscenze più approfondite, non vi è a tutt'oggi nessuna contestazione dell'Omeopatia che rimanga valida dopo aver preso in considerazione questo argomento.

Un meccanismo analogo è il fenomeno conosciuto come "memoria dell'acqua", che viene considerato solidamente dimostrato a livello sperimentale da Yolène Thomas, collega di Jacques Benveniste, e da altri. Se questo meccanismo è valido, assumerebbe un significato ancora maggiore della stessa Omeopatia, ed il fatto che, invece di accelerare la verifica sperimentale di queste affermazioni, questi autori siano stati rifiutati, dimostra la limitata visione della comunità scientifica moderna.

BRIAN D. JOSEPHSON
Università di Cambridge
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