Patanjali (India, IV sec. A.C.) ha fornito
l'esposizione più classica del sistema Yoga. I suoi aforismi
("Yoga Sutras") sintetizzano in modo abilissimo una grande vastità
di significato dottrinale e tecnico.
Di seguito, la sezione che tratta degli stati di coscienza ("samadhi
pada"), la prima delle 4 parti di cui si compone l'opera. La
traduzione è basata sul confronto delle principali versioni
occidentali con il testo sanscrito.
1. Esposizione dello Yoga
2. Yoga è la sospensione delle attività della mente,
3. allora il soggetto è fondato nella sua natura essenziale,
4. altrimenti è identificato con le attività della mente.
5. Le attività della mente sono di cinque tipi, dolorose
o non dolorose, e sono:
6. Giusta comprensione, errore, astrazione, sonno e memoria.
7. La giusta comprensione si basa sull'esperienza sensoriale,
l'inferenza e la testimonianza autorevole;
8. l'errore è un concetto falso non basato sulla forma reale
dell'oggetto;
9. l'astrazione [compresa l'immaginazione] è un'attività della
mente concomitante alla nozione verbale ed è priva di contenuto
reale;
10. il sonno è l'attività che ha come oggetto la rappresentazione
di assenza di contenuti;
11. la memoria è la ritenzione dell'oggetto sperimentato.
12. La sospensione delle attività della mente si raggiunge
con la pratica ed il non-attaccamento.
13. Di queste due cose, la pratica è l'esercizio di divenire
stabili,
14. e diviene stabile se perseguita per lungo tempo, ininterrottamente
e con devozione;
15. il non-attaccamento è la padronanza di colui che ha smesso
di avere sete degli oggetti visibili o rivelati,
16. al suo grado più alto è la consapevolezza libera da ogni
desiderio riguardante i guna.
17. Quando sono associati il ragionamento, la deliberazione,
la gioia ed il senso di sè, si sperimenta uno stato di coscienza
di tipo cognitivo;
18. differente da esso è l'impressione che resta dopo l'esercizio
di lasciare andare il contenuto della mente.
19. Questo si sperimenta per dote innata nei disincarnati
o in coloro che sono immersi nella materia,
20. in tutti gli altri si raggiunge attraverso la fede, l'energia,
la memoria, gli stati di coscienza e la comprensione.
21. Esso è tanto più vicino a chi più fortemente lo desidera;
22. e si può fare una differenziazione a seconda se tale desiderio
è leggero, medio, intenso;
23. oppure se c'è l'abbandono al Signore.
24. Il Signore è un soggetto particolare, immune dalle afflizioni,
dal karma, dai risultati e dalle impressioni karmiche latenti;
25. in lui è il limite supremo dell'onniscienza;
26. non essendo condizionato dal tempo egli è anche Maestro
di tutti coloro che l'hanno preceduto;
27. ciò che lo designa è il Nome,
28. la sua ripetizione costante porta a dimorare nel suo significato,
29. da ciò si produce la scomparsa degli ostacoli ed il volgersi
della coscienza verso l'interno.
30. Gli ostacoli che determinano la distrazione della mente
sono: malattia, apatia, dubbio, negligenza, indolenza, inclinazioni
mondane, concezioni erronee, non conseguimento di uno stadio,
instabilità.
31. I sintomi di una condizione distratta della mente sono:
dolore psicologico, disperazione, nervosismo e respiro difficile.
32. Per rimuovere gli ostacoli occorre praticare una verità;
33. chiarificare la mente coltivando atteggiamenti di amicizia
nei riguardi della felicità, di compassione verso la miseria,
di lietezza verso la virtù e di indifferenza verso il vizio;
34. oppure tramite l'emissione e l'arresto del respiro;
35. attraverso l'affinamento dei sensi che consegue alla stabilità
della mente,
36. attraverso l'esperienza di stati sereni o luminosi;
37. oppure rivolgendo la mente verso esseri liberi da attaccamento;
38. oppure tramite la comprensione che si basa sui sogni e
sul sonno profondo;
39. oppure con la pratica di una meditazione gradevole.
40. In riferimento al dominio che si estende dal minimo atomo
alla massima infinità,
41. in colui le cui attività mentali sono state quasi sospese
vi è trasparenza e, come un cristallo che assume il colore
degli oggetti su cui poggia, si sperimenta fusione fra soggetto,
cognizione e conosciuto;
42. a un primo livello, le parole, la comprensione e l'esperienza
sensoriale si alternano mescolati al ragionamento,
43. al livello seguente, senza [oltre] il ragionamento, la
memoria si chiarifica, e la mente perde per così dire la propria
soggettività e risplende soltanto la comprensione dell'oggetto.
44. La descrizione di questi stati di coscienza di tipo riflessivo
ed oltre il riflessivo si riferisce anche ad oggetti più sottili,
45. e ciò che concerne gli oggetti sottili si estende fino
all'ultimo stadio dei guna.
46. Questi sono stati di coscienza [senza attività mentale]
che hanno un oggetto.
47. La massima purezza oltre il ragionamento determina la
chiarezza (grazia?) spirituale,
48. qui la comprensione è apportatrice di verità.
49. Rispetto questi ultimi due stati, la comprensione fondata
sull'inferenza o sulla testimonianza autorevole possiedono
un oggetto particolare, ed hanno pertanto un altro contenuto.
50. Le impressioni prodotte dagli stati di coscienza che
hanno un oggetto sono di ostacolo ad ulteriori impressioni,
51. quando anche tutte queste sono soppresse si sperimenta
lo stato di coscienza senza oggetto.
Patanjali, Yoga Sutras, I (Samadhi Pada, 1-51)